SCRITTI INEDITI DI ECONOMIA (1924-1927) di Carlo Rosselli

Il giorno 4 ottobre 2022 alle ore 18:00 presso la sede del Circolo “Giustizia e Libertà”, in Via Andrea Doria, 79 (Roma), sarà presentato il libro
"SCRITTI INEDITI DI ECONOMIA (1924-1927)"
di Carlo Rosselli
a cura di Enno Ghiandelli
presiede e coordina
Salvatore RONDELLO Presidente del Circolo “Giustizia e Libertà”
ne parlano
Paolo BAGNOLI Direttore di Rivoluzione Democratica
Giorgio BENVENUTO Presidente Fondazione “Bruno Buozzi”
Francesco Maria FABROCILE Storico
Enno GHIANDELLI Curatore del libro
Alessandro RONCAGLIA Economista Accademico dei Lincei
Il Presidente del Circolo “Giustizia e Libertà” di Roma
Salvatore Rondello
[ pubblicato da Administrator ]
Incontro e presentazione del libro di Raffaele Romano

In collaborazione con la Fondazione “Bruno Buozzi”, il 22 settembre 2022, alle ore 17:00, nella sede del Circolo “Giustizia e Libertà” di Roma, in via Andrea Doria n.79 (scala B), sarà presentato il libro di Raffaele Romano che narra la storia segreta d'Italia dal 1941 al 1994 con documenti ai quali è stato tolto il “top secret”
"Andreotti, Craxi e Moro visti dalla CIA"
introduce e modera
Salvatore RONDELLO -
Presidente del CIRCOLO “GIUSTIZIA E LIBERTÀ” di Roma
ne parlano
Giorgio BENVENUTO -
Presidente della FONDAZIONE “BRUNO BUOZZI”
Enzo MATTINA -
già Europarlamentare
Sarà presente e interverrà l’Autore.
[ pubblicato da Administrator ]
Presentazione del libro di Leone Ginzburg "Scrittori Russi"

Il Circolo “Giustizia e Libertà” di Roma, dopo la pausa estiva e dopo il periodo di impedimenti osservato per le misure antiCovid, riprende gli incontri nella sede di Roma in Via Andrea Doria n.79.
Il giorno 23 settembre alle ore 18:00, come da allegato invito, in collaborazione con la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), sarà presentato il libro di Leone Ginzburg "Scrittori Russi" pubblicato a cura di Dario Pontuale.
Siete tutti invitati a presenziare.
Il Presidente
Salvatore Rondello
[pubblicato da Administrator]
OTTANT’ANNI DAL PARTITO D’AZIONE

1942 - 2022
OTTANT’ANNI DAL PARTITO D’AZIONE
Storia e attualità degli ideali
4 giugno 2022 ore 17:00
Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales 5, Roma
Saluti: Luca Aniasi e Bianca Cimiotta Lami
Intervengono:
Paolo Bagnoli, Giorgio Benvenuto, Marco Cianca, Giovanni De Luna, Francesco Maria Fabrocile, Riccardo Mastrorillo, Ferruccio Parri, Andrea Ricciardi, Valdo Spini e Patrizia Viviani.
Presiede:
Salvatore Rondello
COMUNICATO STAMPA
Il 4 giugno del 1942 si riunì clandestinamente a Roma, presso lo studio dell’avvocato Federico Comandini, un gruppo di militanti antifascisti composto, tra gli altri, da Ugo La Malfa, Vittorio Albasini Scrosati, Mario Damiani, Edoardo Volterra e Mario Vinciguerra per fondare il Partito d’Azione, nato dall’incontro di tre diverse matrici ideologico-culturali: quella liberaldemocratica milanese guidata da Ferruccio Parri e La Malfa; quella liberalsocialista toscana riconducibile ad Aldo Capitini e Guido Calogero; il movimento Giustizia e Libertà. Ispirato dalle idee risorgimentali di Giuseppe Mazzini, che nel 1853 aveva fondato un partito con lo stesso nome, il Partito d’Azione si richiamava al socialismo liberale di Carlo Rosselli ma conteneva in sé anche il lascito politico di Piero Gobetti, promotore della Rivoluzione liberale.
Gli azionisti furono molto attivi nella Resistenza con le brigate partigiane di Giustizia e Libertà e tentarono di promuovere la Rivoluzione democratica incentrata sui comitati di liberazione nazionale, pensati come organismi di base di un nuovo Stato che, da una parte, rappresentasse il superamento del fascismo ma che, dall’altra, non fosse una riproposizione dell’Italia liberale che non aveva saputo contrastare l’ascesa al potere di Mussolini.Dopo la Liberazione, nel giugno 1945 Parri divenne Presidente del Consiglio ma il suo governo durò meno di sei mesi perché affossato dal PLI, a cui si unì la DC. In realtà i tre partiti di massa (DC, PSIUPe PCI) non erano in linea con le priorità azioniste e, con il beneplacito di forze minori interne alla maggioranza, preferirono accordarsi su De Gasperi, ancor prima che l’avvio della Guerra fredda portasse alla rottura dell’unità nazionale nel 1947. Il Partito d’Azione entrò in crisi dopo la scissione del gruppo di Parri e La Malfa nel febbraio 1946 (I Congresso nazionale di Roma) ma, nonostante il modesto risultato ottenuto in occasione delle elezioni per l’Assemblea Costituente nel giorno della vittoria della Repubblica, riuscì a far eleggeresette deputati: Piero Calamandrei (membro della Commissione dei 75), Leo Valiani, Vittorio Foa, Riccardo Lombardi, Fernando Schiavetti, Alberto Cianca e Tristano Codignola, a cui si aggiunsero Emilio Lussu (anch’egli membro della commissione) e Pietro Mastino, eletti con il Partito Sardo d’Azione, mentre Parri e La Malfa furono eletti con la Concentrazione Democratico Repubblicana, poi confluita nel PRI. La crisi del partito apparve irreversibile durante il II Congresso nazionale, tenutosi nell’aprile 1947 sempre a Roma, tanto da condurre al suo scioglimento nell’ottobre dello stesso anno. Il Pd’A, a maggioranza, scelse di confluire nel PSI ma, da un lato, vari suoi dirigenti abbandonarono la politica attiva dedicandosi a una non meno importante militanza intellettuale che li portò ad animare il dibattito pubblico su questioni centrali durante i successivi decenni. Dall’altro, oltre a influenzare profondamente le culture politiche del PRI e dei socialisti (dal gennaio 1947 divisi tra il PSI di Nenni e Basso e il PSLI di Saragat, poi PSDI), una parte minoritaria di coloro che continuarono a fare politica aderì al PCI e al PLI, in alcuni casi giocando un ruolo importante anche nel sindacato. Nuclei di ex azionisti furono al centro di altre esperienze politiche durante la storia repubblicana: dal movimento Unità Popolare (poi confluito nel PSI) al Partito Radicale, alla Sinistra Indipendente. A ottant’anni dalla fondazione del Partito d’Azione, i principi etici e gli ideali politici che lo animarono sono ancora attuali. Il bisogno diffuso di una politica credibile e di programmi concreti, figli delle istanze politico-culturali azioniste solo in parte valorizzate durante l’Italia repubblicana, ne sono la prova.
[ pubblicato da Administrator ]
Percorsi della clandestinità romana di Bruno Buozzi

Quest'anno, per il 77° anniversario della celebrazione della Festa della Liberazione, il Circolo “Giustizia e Libertà” di Roma, insieme alla Fondazione Buozzi, alla Federazione Unitaria Italiana Scrittori, alla Fondazione Circoli Rosselli ed all'ANFIM,
presenterà
il libro di Pietro Neglie
"Percorsi della clandestinità romana di Bruno Buozzi".
Un esempio emblematico del travaglio dei percorsi clandestini per la Libertà del nostro Paese.
Intervengono:
Francesco ALBERTELLI PRESIDENTE DELL'ANFIM
Giorgio BENVENUTO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE BUOZZI
Nicola BOTTIGLIERI UNIVERSITÀ DI CASSINO
Angelo COCO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE BUOZZI
Antonio Natale ROSSI COOPRESIDENTE DELLA FUIS
Valdo SPINI PRESIDENTE FONDAZIONE CIRCOLI ROSSELLI
Moderatore:
Salvatore RONDELLO PRESIDENTE DEL CIRCOLO “GIUSTIZIA E LIBERTÀ” DI ROMA
L'evento si svolgerà il 22 aprile alle ore 17:00 presso la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) in Roma, Lungotevere dei Mellini, 33/A in presenza ed in remoto.
Sarà anche visibile in streaming, sulle piattaforme di Facebook e di FuisTv.
Data l'importanza dell'evento siete tutti invitati a partecipare.
Salvatore Rondello
Presidente del Circolo “ Giustizia e Libertà “ di Roma
[ pubblicato da Administrator ]
Fosse Ardeatine, la commemorazione 78 anni dopo

Le Fosse Ardeatine sono un luogo emblematico della lotta per la Resistenza dalla quale è risorta la libertà ed è nata la Repubblica italiana.
La Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel 78.mo anniversario, ha dichiarato: “L’eccidio delle Fosse Ardeatine è quanto di più aberrante l’umanità sia riuscita a raggiungere nei crimini di guerra. Il ricordo di quella lacerazione, alimentato dall’incessante testimonianza delle famiglie dei martiri e dell’Anfim, è divenuto parte integrante del comune cammino verso la promozione di una cultura democratica e repubblicana; una cultura ispirata alla più solida difesa delle libertà fondamentali e del valore della Patria. Questa preziosa memoria sia per tutti noi un monito a non abbassare mai la guardia di fronte alla tutela della dignità umana come limite invalicabile anche nelle situazioni di conflitto armato. È una prospettiva di cui oggi più che mai dobbiamo essere garanti rispetto ai tanti scenari di crisi che il quadro geopolitico globale ci presenta”.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ricordato: “78 anni fa l’eccidio delle Fosse Ardeatine, dove furono uccisi barbaramente dalla furia nazifascista 335 uomini inermi tra militari, ebrei, prigionieri politici, persino alcuni civili rastrellati per le vie di Roma. Il più anziano aveva poco più di settant’anni, il più giovane quindici. Una delle pagine più drammatiche e dolorose della storia recente della nostra città e di tutto il Paese. È dovere di tutti rendere omaggio a queste vittime e coltivare la memoria, unico antidoto all’odio cieco e barbaro della guerra. Oggi più che mai, il ricordo di questo eccidio è un monito contro il pericolo di degenerazioni autoritarie e sanguinose e un richiamo alla difesa dei valori della democrazia, della fratellanza, della libertà. La memoria ci unisce e ci rende più forti, più solidali, più rispettosi della vita, più ancorati alla pace. Per questo, mai dimenticare”.
In una nota a firma congiunta di Michela Cicculli e Amedeo Ciaccheri, rispettivamente: la consigliera di Sinistra Civica ed Ecologista delegata dal Sindaco a partecipare al corteo ed il presidente dell’ottavo municipio di Roma, si legge: “Dopo due anni di pandemia, torniamo a camminare insieme in corteo fino al sacrario delle Fosse Ardeatine per ricordare l’eccidio di 335 vittime che hanno pagato con la vita l’orrore nazifascista. Oggi con i ragazzi e le ragazze delle scuole del Municipio VIII, Anpi, Anfim e Comunità ebraica, restituiamo dignità a quei martiri, ribadendo i valori della democrazia. È stata un’emozione forte vedere tante persone unite dallo stesso sentimento, a testimonianza di quanto la nostra città sia simbolicamente e strettamente legata alla lotta partigiana, alla Resistenza, alla libertà e all’antifascismo. Un sentimento che rappresenta anche l’orgoglio e la responsabilità di portare avanti un percorso di Memoria attivo che si rinnova ogni giorno, con iniziative diffuse dove i protagonisti sono le giovani generazioni, contro l’indifferenza, la sopraffazione, la violenza e la morte. L’eccidio delle Fosse Ardeatine, riguarda tutti noi e il nostro dovere, come rappresentanti delle istituzioni, è ricordare anche le migliaia di donne, mogli, sorelle, compagne, che hanno cercato giustizia e tenuto vivo con coraggio il seme della storia. Quel seme che poi è diventato futuro. La commemorazione di questi giorni acquista ancora più valore se pensiamo a quanto sta accendendo alle porte d’Europa dove una guerra insensata consegna da un mese distruzione e morte. E allora, il nostro appello deve alzarsi ancora più forte: non smettiamo mai di utilizzare le nostre energie per affermare che vogliamo un mondo di pace”.
All’ingresso del sacrario delle Fosse Ardeatine a Roma si legge:
“QUESTO TEMPIO DEL SACRIFICIO PROMOSSO DALL’ANFIM, REALIZZATO E INAUGURATO IL 24 MARZO 1949 DA UMBERTO TUPINI – MINISTRO DEI LL.PP. -, È SACRARIO DEI MARTIRI ARDEATINI MAUSOLEO NAZIONALE DI TUTTI I CADUTI NELLA LOTTA DI LIBERAZIONE PER DARE LIBERTÀ E INDIPENDENZA ALLA PATRIA”.
È il secondo anno che tra le iniziative in ricordo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine c’è anche l’evento promosso da ANPI Garbatella-San Paolo–Ostiense e dal collettivo Join The Resistance in piazza Bartolomeo Romano alla Garbatella. Lo scorso anno questo incontro sotto il murale dedicato ad Enrico Mancini, uno dei martiri delle Fosse Ardeatine, iscritto al Partito d’Azione, aveva sostituito l’assenza del corteo della memoria, che no fu possibile realizzare a causa delle norme anti Covid.
Quest’anno, l’evento è stato riproposto e l’appuntamento è stato fissato per le 16.30 in concomitanza con le celebrazioni ufficiali che il Capo dello Stato terrà al Sacrario delle Fosse Ardeatine. La celebrazione è stata organizzata con il patrocinio del Municipio VIII e, come spiegano gli organizzatori, vuole rappresentare un momento aperto di memoria e confronto nel giorno dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
In tante altre Città d’Italia, che hanno avuto i loro concittadini martiri della Resistenza trucidati alle Fosse Ardeatine, si svolgono manifestazioni celebrative.
A Monte Compatri, quest’anno verrà presentato il libro “Mario Intreccialagli, calzolaio – Il Partito d’Azione, le Fosse Ardeatine, la Memoria” , scritto da Danilo Intreccialagli, pubblicato da Edizioni Controluce con la prefazione di Salvatore Rondello, presidente del Circolo Giustizia e Libertà di Roma.
L’evento si svolge oggi alle ore 17,30 a Monte Compatri presso la Sala consiliare del Tinello Borghese con gli interventi di Giorgio Benvenuto – Presidente della Fondazione Bruno Buozzi; Francesco Ferri – Sindaco di Monte Compatri, Serena Gara – Assessore alla Cultura di Monte Compatri; Danilo Intreccialagli – autore del libro ed ex dirigente di istituti di credito; Ugo Mancini – storico, e Salvatore Rondello – presidente del Circolo Giustizia e Libertà di Roma.
Un monumento a Monte Compatri ricorda Mario Intreccialagli e Placido Martini: i due concittadini trucidati alle Fosse Ardeatine, che pur essendo di estrazione sociale diversa, lottarono e morirono per gli stessi ideali.
Nella premessa del libro, l’autore ha scritto: “La ricerca su Mario Intreccialagli muove da due esigenze. La prima è avere l’opportunità di chiarire le modalità del suo impegno all’interno delle forze antifasciste e, quindi, del Partito d’Azione, di cui è stato militante. La seconda è fare luce sulla vicenda terminale della sua breve esistenza: l’arresto e l’uccisione nell’ambito della strage consumata dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine di Roma”.
Il presidente dell’Anfim, Francesco Albertelli, scrive: “…Fare memoria della Resistenza e della storia degli uomini e donne coraggiose che persero la vita per la libertà di tutti significa ribadire i valori della Democrazia, Libertà e Uguaglianza che furono alla base della guerra di Liberazione.
Valori insopprimibili all’interno di una società moderna che non vanno, tuttavia, mai dati per scontati come dimostrano i recenti e tragici eventi della guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa”.
Il presidente del Circolo Giustizia e Libertà di Roma, Salvatore Rondello, ricorda: “I martiri delle Fosse Ardeatine, assieme a tutti i martiri della Resistenza, rivendicano ancora oggi una giustizia che non hanno mai pienamente ricevuto”.
Infine: “…L’opera di Danilo Intreccialagli si aggiunge, con rinnovata importanza, a quanto è stato finora scritto sulle lotte partigiane e sulla Resistenza”.
Ai posteri va trasmessa la memoria di quanto è avvenuto, del caro prezzo pagato, non solo per dovere commemorativo, ma soprattutto per gli insegnamenti sui valori della vita, della pace tra i popoli, sulla solidarietà e fratellanza umana.
[ pubblicato su “AvantiOnline” del 24 marzo 2022 ]
(pubblicato da Administrator)