Tutto lo Stefano che c'è in noi
Gridano, gridano. Gridano i familiari, gridano gli amici e gridiamo anche noi, meno ma anche noi. Indignazione ma anche paura, paura di un sistema inaffidabile, un paese che fa acqua da tutte le parti e che si lascia dietro solo i nomi ed i ricordi di coloro che magari hanno meno forza, meno astuzia e meno di meno di ogni maledetta caratteristica che permette ad un uomo o donna di galleggiare nell' italianissimo e volgarissimo mare di merda che bagna il nostro paese.
Non mi piace raccontare esperienze personali, lo faccio questa volta per rafforzare un'idea, anzi una convinzione.
Questa estate una persona a me cara è morta per complicazioni dovute ad una mononucleosi dopo un ricovero in un noto centro specializzato di Roma, la procura ha aperto un'indagine, di seguito il link:
Il peso di quei mesi me lo porto ancora dietro, la cosa più grave, una sconvolgente ed insensata mancanza di informazioni che a me piace chiamare omertà.
Lungi da me condannare o dire ma, chiedo, quanti Stefano ci sono stati? E quanti potenziali Stefano siamo?
Un ragazzo, Stefano, vittima di una società che cancella e calpesta ogni piccolo barlume di debolezza, che copre con un velo di seta firmato ogni suo difetto, ogni sua naturale imperfezione, che rompe e sostituisce invece che riparare, che mastica e sputa invece che gustare, un sistema di ignoranti riuniti in elitarie statali sedi che non conoscono il concetto di cura e prevenzione, che all'altruismo hanno sostituito la propria egocentrica visione delle cose, che al bene in se hanno scelto i beni, per loro e ad ogni costo.
Stefano non aveva bisogno di più attenzione, solo di Bene, quello che ognuno di noi aspetta dal prossimo.
AI
ULTIMI ARTICOI BLOG GL

Presentazione del libro \\\"L\\\'uomo che fece il Fascismo\\\"

SCRITTI INEDITI DI ECONOMIA (1924-1927) di Carlo Rosselli

Incontro e presentazione del libro di Raffaele Romano

Presentazione del libro di Leone Ginzburg "Scrittori Russi"

OTTANT’ANNI DAL PARTITO D’AZIONE

Percorsi della clandestinità romana di Bruno Buozzi
